LUIGI SCAGLIA
Centrocampista
Nato a Chiari (Bs) il 23 novembre 1986
Esordio in A: -
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2001-02 |
BRESCIA |
A |
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2002-03 |
BRESCIA |
A |
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2003-04 |
BRESCIA |
A |
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2004-05 |
BRESCIA |
A |
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(legenda)
II prolifico settore giovanile del Brescia
sta sfornando un altro elemento destinato a ritagliarsi uno spazio importante nel calcio professionistico. Nella
squadra Primavera di Luciano De Paola sta crescendo di giornata in
giornata quel Luigi Scaglia, 18 anni appena compiuti, che già nella scorsa stagione
seppe imporsi all'attenzione generale
nella fase finale del campionato disputata a Fano e dintorni. Il Brescia crede
nelle possibilità del ragazzo, tanto che
da un paio d'anni Luigi ha il privilegio
di allenarsi con la prima squadra di De Blasi. Fino all'anno scorso, dunque, ha
potuto misurarsi da vicino con Roberto Baggio: «Un'emozione grandissima,
essere stato a contatto con un campione come lui» afferma il centrocampista esterno sinistro che proviene da Trenzano, nella bassa bresciana. «E un'occasione straordinaria per
imparare qualcosa di utile. I giocatori
di talento mi hanno sempre affascinato: adesso il mio idolo è Ronaldinho del Barça».
Dove hai iniziato a giocare?
«Nel Trenzano di mister Quaranta, a
cinque anni, con papa Pierino presidente e mamma Wilma accompagnatrice in panchina. Ma anche... capo
ultras. Poi si è fatta avanti l'Atalanta, da sempre attenta alle nuove leve calcistiche, soprattutto delle nostre
zone».
Ma alla fine hai scelto di andare al
Brescia.
«Bergamo era troppo lontana da casa
e quindi sono passato alla Voluntas
guidata da Clerici, praticamente una
succursale del Brescia che mi ha tesserato successivamente, dopo una
stagione trascorsa nell'uso Calcio»
I tuoi allenatori sono stati Quaranta, Clerici, De Paoli, Remondina e De
Paola. Devi qualcosa a qualcuno in
particolare?
«Sono stati importanti tutti, ma non
posso dimenticare Quaranta, perché
ero proprio agli inizi, e mister De Paola,
che mi sta facendo crescere in fretta
insegnandomi che anche il carattere
ha la sua bella importanza per il successo di un calciatore».
Per quale squadra tifi?
«Confesso di aver sempre avuto un
debole per l'Inter. Ma ora ovviamente nel mio cuore c'è il Brescia, che seguo
anche in trasferta. Il mio sogno è quello di poter esordire un giorno in Serie
A con questa maglia».
Potendo scegliere: lo scudetto dell'Inter o la salvezza del Brescia?
«Sarebbe bello festeggiare entrambi gli obiettivi, ma realisticamente credo
che il secondo sia più facilmente realizzabile. Da quando sono nato, purtroppo, non ho mai avuto la soddisfazione di "vivere" uno scudetto nerazzurro, perché l'ultimo è datato 1989 e all'epoca non avevo neppure tre anni».
Come riesci a conciliare la scuola con il calcio?
«Facendo grossi sacrifici, anche perché non amo molto i libri. Frequento da privatista l'ultimo anno dell'Istituto
per geometri e spero in estate dì prendere la maturità, cosi da concentrarmi definitivamente sul calcio».
Hai come procuratore una donna,
Sara Agostini, in una regione dove
operano alcuni big del settore.
Come ti trovi con lei?
«Benissimo. Oltre a essere competente e a starmi vicina in ogni frangente,
fa ormai parte della famiglia, come
dimostra il buon rapporto che ha con
i miei genitori. Con mia madre, poi,
sembrano due sorelle».
Cosa fai nel tempo libero?
«Beh, tra allenamenti, partite e scuola non è che abbia tanto da godere.
Giusto qualche ora da trascorrere davanti alla Playstation». (Franco Nicolussi - Guerin Sportivo - 14 dicembre 2004)